CASSAZIONE ORDINANZA N. 10505/2024: MULTA ANNULABILE SE L’AUTOVELOX NON E’ OMOLOGATO

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L’ordinanza n. 10505/2024 della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 10505 del 18 aprile 2024 ha chiarito che i dispositivi di misurazione della velocità come gli autovelox devono essere omologati, non semplicemente approvati, per essere conformi e utilizzati legittimamente nella rilevazione delle infrazioni di velocità sulle strade. (1)

La vicenda trae origine da un verbale di accertamento della Polizia locale di Treviso per aver superato il limite di veIocità (viaggiando a 97 km orari) su una strada tangenziale in cui era prescritto il limite di 90 Km orari, con accertamento eseguito a mezzo apparecchiatura RED & SPEED-EVO-L2. Il Giudice di Pace con sentenza n. 648/2021 aveva annullato il verbale e tale decisione era stata poi confermata dal Tribunale di Treviso con la sentenza n. 2046/2021, sostenendo che la semplice approvazione dell’autovelox non era sufficiente per conferire legittimità alla multa. In seguito a questa decisione, il Comune di Treviso ha avanzato ricorso alla Corte di Cassazione.

Distinzione tra omologazione e approvazione degli autovelox

L’ ordinanza della Corte di Cassazione distingue tra collaudo e approvazione, evidenziando che l’equipollenza tra le due procedure avvallata in passato da circolari del Ministero dei Trasporti (2), in realtà non trova supporto nelle fonti primarie come l’articolo 45 del Codice della Strada. (3)

L’ omologazione è un procedimento mediante il quale una pubblica autorità certifica che un prodotto, un dispositivo o un sistema soddisfa specifici standard tecnici e normativi predefiniti. Rispetto agli autovelox l’omologazione ministeriale ha la funzione di verificare che il dispositivo soddisfi i requisiti tecnici previsti dalla normativa, autorizzando la riproduzione in serie del prototipo di un apparecchio testato in laboratorio, garantendo così che il dispositivo immesso sul mercato sia sicuro per l’uso pubblico e conforme alle normative vigenti. (4)

Mentre, l’approvazione, è riconducibile ad un mero procedimento amministrativo di tipo semplificato che autorizza l’utilizzo del dispositivo, senza tuttavia richiede la verifica e la comparazione del prototipo con le caratteristiche previste dalle specifiche norme regolamentari.(5) (6)

Non può pertanto considerarsi legittimo l’accertamento della violazione di cui all’art. 142 c.d.s. sul superamento dei limiti di veIocità avvenuto con l’utilizzo di autovelox solo approvato ma non omologato, non risultando equivalenti i due procedimenti di omologazione e approvazione.

Si tratta di una decisione importante che avrà notevoli ripercussioni visto che nel nostro paese molti autovelox non risultano omologati. E’ la prima volta che la Suprema Corte di cassazione affronta tale questione controversa. Già con l’’ordinanza 8694/22 aveva confermato che gli autovelox vanno sottoposti a verifiche periodiche di funzionamento, come rilevato dalla sentenza della Corte Costituzionale 113/15, ovvero che il dispositivo sia stato sottoposto alle “verifiche di funzionalità e taratura” prevista dalla sentenza della Cassazione n. 5233 del 2018, senza tuttavia affrontare nello specifico la questione circa la necessità dell’omologazione o dell’approvazione.

In particolare, la Cassazione ha richiamato la sentenza n. 14597/2021 sottolineando che, in caso di dubbi sull’affidabilità degli apparecchi di misurazione della velocità, è necessario che il giudice verifichi se siano state eseguite le necessarie certificazioni. Tali verifiche devono basarsi esclusivamente su documenti ufficiali di omologazione e conformità e non possono essere desunte unicamente dal verbale di accertamento.

Come verificare se un autovelox è omologato

Per verificare se l’apparecchio utilizzato per l’accertamento delle violazioni del Codice della Strada sia omologato, puoi seguire le seguenti indicazioni:

Consultare il verbale di contravvenzione. Il verbale dovrebbe indicare il modello dell’apparecchio utilizzato per la rilevazione della velocità e riportare la seguente dicitura: “regolarmente approvato dal competente M.I.T. (Omolog. Decreto n… del …)”. Se invece viene riportato “è approvato il sistema denominato…“, allora il dispositivo non è omologato. (7)

Richiesta di accesso agli atti. Puoi fare una richiesta formale di accesso agli atti presso l’ente che ha emesso la multa. In questa richiesta, specifica che vuoi ottenere copia del certificato di omologazione, del decreto di approvazione Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il verbale con l’attestazione della taratura del modello di autovelox utilizzato. Questi documenti attestano che l’apparecchio è conforme alle norme vigenti.

Verifica sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti mantiene un elenco dei decreti di approvazione ed omologazione dispositivi per l’accertamento delle infrazioni stradali. Puoi consultare i decreti pubblicati in questa pagina per verificare se il modello di dispositivo è omologato o approvato.

Verificare i decreti di omologazione o approvazione è un aspetto importante per assicurarsi che la multa sia stata emessa in modo corretto e conforme alla legge. Il dispositivo di rilevamento, peraltro, potrebbe presentare specifiche funzioni rispetto a quelle dichiarate dal produttore nella documentazione comunicata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che non sono oggetto di approvazione o omologazione e che, pertanto, non sarebbero utilizzabili ai fini dell’accertamento delle violazioni al Codice della Strada.

Se hai difficoltà a ottenere queste informazioni, può essere utile rivolgersi a un operatore specializzato o consultare un avvocato, che può assisterti nella procedura di verifica e, se necessario, nel fare ricorso contro la multa.

Come fare ricorso per contestare una multa

Per verificare se l’apparecchio utilizzato per l’accertamento delle violazioni del Codice della Strada sia omologato, puoi seguire le seguenti indicazioni:

Per contestare una multa stradale in Italia derivante da autovelox, hai diverse opzioni disponibili: il ricorso al giudice di pace, il ricorso al prefetto, e il ricorso in autotutela.

1. Ricorso al giudice di pace:
• Deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica della multa.
• Non richiede la rappresentanza di un avvocato.
• Invio tramite raccomandata A/R o PEC (posta elettronica certificata) alla cancelleria del giudice di pace competente.
• Contributo unificato di 43 euro per sanzioni fino a 1.100 euro, 98 euro tra 1.100 e 5.200 euro, 237 euro per importi superiori.
• Se il ricorso viene rigettato, si deve pagare la multa e le spese processuali aggiuntive.

2. Ricorso al prefetto:
• Va presentato entro 60 giorni dalla notifica del verbale.
• Gratuito e non necessita di rappresentanza legale.
• Inviabile tramite raccomandata A/R o PEC al prefetto o all’organo che ha emesso il verbale.
• Se non si riceve risposta entro 180 giorni dall’invio all’organo accertatore o 210 giorni al prefetto, il ricorso è considerato accolto.
• Se rigettato, è possibile appellarsi al giudice di pace entro 30 giorni o pagare la multa piena, che in pratica viene raddoppiata.

3. Ricorso in autotutela:
• Puoi rivolgerti direttamente all’ente che ha emesso la multa.
• Questo ricorso permette di chiedere l’annullamento della multa direttamente all’amministrazione senza costi né rappresentanza legale.
• La procedura può essere iniziata inviando una richiesta scritta tramite E-mail o PEC all’ente responsabile.
• L’efficacia di questo ricorso può variare a seconda delle prassi amministrative e della risposta dell’amministrazione
• la presentazione di un’istanza in autotutela non sospende i termini di pagamento della multa e per la presentazione del ricorso al Prefetto o al Giudice di pace.

Queste opzioni forniscono diversi percorsi che i cittadini possono seguire a seconda delle proprie esigenze e della specificità del caso.

Nella valutazione della possibilità di fare ricorso, è importante considerare che, sebbene la recente decisione della Corte di Cassazione avrà un forte impatto interpretativo e orientativo sulla giurisprudenza, nel nostro paese i Tribunali e i Giudici di Pace non sono formalmente vincolati ai precedenti giurisprudenziali come avviene nei sistemi di common law.

Di conseguenza, sarà importante valutare attentamente quale tipo di ricorso è più adatto alla situazione specifica, verificando in concreto la violazione contestata, i limiti di velocità accertati e se il dispositivo utilizzato per la multa sia effettivamente conforme alle normative vigenti.

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